Nel baruchello la “foglia morta” inganna da sempre i
portieri, nel calcio bellunese anche! Si perché 46 anni e non sentirli sono da
invidiare, soprattutto nel calcio d’oggi, dove i ragazzini non hanno più
spirito di sacrificio o almeno, ne hanno poco, sicuramente molto di meno del
Sig. Piero Roccon, 46 anni e ancora titolare nel Longarone, capolista di Terza
Categoria.
Le Sue foglie morte dal limite dell’area le ho scoperte nell’ormai lontano 1998, quando, al Pio XXIII° di Mas di Sedico, con la maglia blaugrana del Fiori Barp, con il numero 5 sulle spalle e con la fascetta di capitano al braccio, faceva esaltare il numerosissimo pubblico che urlava alla rete già al fischio dell’arbitro.
Punizioni sublimi, precise e decisive che facevano vibrare anima e corpo dei portieri, ma anche traiettorie lente, a volte col prefisso, a volte appena sfiorate, ma che portavano sempre allo stesso risultato, il gol!
Oggi capitan Roccon milita nel Longarone di mister Sacchet e proprio oggi mi è giunta notizia del suo infortunio, che non so neppure quanto sia grave; forse le Sue “foglie morte” sono ormai decantate nei ricordi, ma mi va di ricordare, con estremo piacere, quel Fiori Barp glorioso che approdò in una storica Prima Categoria nel Maggio 1999, grazie anche al carisma di capitan Piero e alle sue parabole imprendibili; parla, o meglio scrive, uno che di punizioni ne ha viste entrare alle spalle in quantità industriali…
Un augurio di pronto rientro a capitan Roccon; non so per quanto ancora la “piazzerai” li, ma di certo un esempio di calcio da seguire per i più giovani e perché no, un futuro da mister che potrebbe sorprendere i più più, come una foglia morta imprendibile per tutti…
Le Sue foglie morte dal limite dell’area le ho scoperte nell’ormai lontano 1998, quando, al Pio XXIII° di Mas di Sedico, con la maglia blaugrana del Fiori Barp, con il numero 5 sulle spalle e con la fascetta di capitano al braccio, faceva esaltare il numerosissimo pubblico che urlava alla rete già al fischio dell’arbitro.
Punizioni sublimi, precise e decisive che facevano vibrare anima e corpo dei portieri, ma anche traiettorie lente, a volte col prefisso, a volte appena sfiorate, ma che portavano sempre allo stesso risultato, il gol!
Oggi capitan Roccon milita nel Longarone di mister Sacchet e proprio oggi mi è giunta notizia del suo infortunio, che non so neppure quanto sia grave; forse le Sue “foglie morte” sono ormai decantate nei ricordi, ma mi va di ricordare, con estremo piacere, quel Fiori Barp glorioso che approdò in una storica Prima Categoria nel Maggio 1999, grazie anche al carisma di capitan Piero e alle sue parabole imprendibili; parla, o meglio scrive, uno che di punizioni ne ha viste entrare alle spalle in quantità industriali…
Un augurio di pronto rientro a capitan Roccon; non so per quanto ancora la “piazzerai” li, ma di certo un esempio di calcio da seguire per i più giovani e perché no, un futuro da mister che potrebbe sorprendere i più più, come una foglia morta imprendibile per tutti…
di Mattia Capraro
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