Genio e sregolatezza, fascino e follia, solitudine ed
egocentrismo, amore e odio, ribellione e coraggio sono solo alcuni degli
accostamenti fatti per coloro che ogni domenica difendono i pali di questa o
quella squadra, o quelli che almeno ci provano. L’amico Danilo, portiere e
preparatore ci aveva abituati a moltissimi riferimenti su queste figure
mistiche, geniali, fuori dagli schemi. Come non ricordare il portiere
“pagliaccio” Grobbelar che in una finale di Coppa Campioni in mondo visione
ipnotizza i rigoristi della Roma a suon di linguacce e movimenti ondulatori
ottenendo il miglior risultato col minimo, se di minimo si può parlare, sforzo.
I milanisti ricorderanno Dudek per le prodezze nei supplementari di Milan –
Liverpool e per i seguenti rigori; stile Grobbelar, solo che una maggiore
compostezza, Dudek salva ripetutamente la sua porta portando il Liverpool alla
conquista della Champions League. Si parlò di portiere “pagliaccio” pure in
quel caso, ma i pagliacci così definiti hanno alzato al cielo il trofeo più
ambito d’Europa e forse del mondo.
E il portiere gatto Canizares? Che portiere sia accostabile a gatto è da tutti risaputo, ma le lenti gialle negli occhi del portiere ex Valencia sono stati un’esaltazione al ruolo, un’icona della follia, un’esibizione che, al giudizio dei più più, poteva far sorridere. Ne passano molti altri, da Taibi e la sua incornata al Granillo che vale un punto prezioso alla salvezza per la Reggina, allo stile di Iguita con parata dello scorpione, al poco elegante e tanto giudicato Van Der Sar, ma quanti han vinto quel che ha vinto lui e quinti han giocato ai suoi livelli per così tanto tempo? Non occorre andar tanto lontano poi per le polemiche accostate a Buffon, che pena non mi fa in quanto sponda juventina, ma come poteva dire che la palla era entrata dopo ever fatto un intervento disperato come quello? Io non lo avrei mai fatto credo, parlate con l’arbitro, sarà lui ad aver visto… Ma parliamo di genio e sregolatezza bellunese. Che ne dite della bandiera portata da capitan De Carli a centro campo dopo la vittoria in casa granata sabato scorso? Un colpo di genio, una mazzata ai cugini, una provocazione o semplicemente un modo di esultare tutto suo, da esaltazione neroverde a disprezzo granata nello stesso tempo? Io la reputo una genialata che semplicemente ci sta e vale molto di più di tante parole. Occhio però che il calcio ha memoria di queste cose. E Sgrò? Il miglior portiere della provincia sino a Settembre, che fine a fatto? Liquidato nel peggiore dei modi dopo anni ad ottimi livelli. Un errore costa caro al portiere, la solitudine si vive anche in quel momento, perché è talmente eclatante che nessuno ti da la pacca sulla spalla, sei semplicemente l’autore della disfatta, dietro di te la rete “sgorla” e si addossano le colpe. A proposito, il Castion ringrazia domenica scorsa! C’è chi poi parte da Trichiana per andare a giocare ai piedi delle Tofane con un calzino blu, l’altro giallo e c’è chi ha una “pistola al posto della testa” e ne è talmente convinto da finire sempre in area avversaria. Che ne dite poi del disperso ma sempre in forma Caio Antole, dell’apparente compostezza di Bianchet, dei piedi da trequartista di Simone Casagrande, alle sfuriate del maestro Nicola Tamburlin e poi tanti e tanti altri…?
E il portiere gatto Canizares? Che portiere sia accostabile a gatto è da tutti risaputo, ma le lenti gialle negli occhi del portiere ex Valencia sono stati un’esaltazione al ruolo, un’icona della follia, un’esibizione che, al giudizio dei più più, poteva far sorridere. Ne passano molti altri, da Taibi e la sua incornata al Granillo che vale un punto prezioso alla salvezza per la Reggina, allo stile di Iguita con parata dello scorpione, al poco elegante e tanto giudicato Van Der Sar, ma quanti han vinto quel che ha vinto lui e quinti han giocato ai suoi livelli per così tanto tempo? Non occorre andar tanto lontano poi per le polemiche accostate a Buffon, che pena non mi fa in quanto sponda juventina, ma come poteva dire che la palla era entrata dopo ever fatto un intervento disperato come quello? Io non lo avrei mai fatto credo, parlate con l’arbitro, sarà lui ad aver visto… Ma parliamo di genio e sregolatezza bellunese. Che ne dite della bandiera portata da capitan De Carli a centro campo dopo la vittoria in casa granata sabato scorso? Un colpo di genio, una mazzata ai cugini, una provocazione o semplicemente un modo di esultare tutto suo, da esaltazione neroverde a disprezzo granata nello stesso tempo? Io la reputo una genialata che semplicemente ci sta e vale molto di più di tante parole. Occhio però che il calcio ha memoria di queste cose. E Sgrò? Il miglior portiere della provincia sino a Settembre, che fine a fatto? Liquidato nel peggiore dei modi dopo anni ad ottimi livelli. Un errore costa caro al portiere, la solitudine si vive anche in quel momento, perché è talmente eclatante che nessuno ti da la pacca sulla spalla, sei semplicemente l’autore della disfatta, dietro di te la rete “sgorla” e si addossano le colpe. A proposito, il Castion ringrazia domenica scorsa! C’è chi poi parte da Trichiana per andare a giocare ai piedi delle Tofane con un calzino blu, l’altro giallo e c’è chi ha una “pistola al posto della testa” e ne è talmente convinto da finire sempre in area avversaria. Che ne dite poi del disperso ma sempre in forma Caio Antole, dell’apparente compostezza di Bianchet, dei piedi da trequartista di Simone Casagrande, alle sfuriate del maestro Nicola Tamburlin e poi tanti e tanti altri…?
Sempre di bellunese si tratta, ma in tempo più remoto; Bulbo
De Moliner vince la Seconda Categoria alla ZummelleseTrichiana nel 1990 e come
promesso lascia il regalino a centro campo al comunale di Trichiana; altri
tempi. Torniamo nel feltrino nel ricordo di super Mario Baldissera, passando
per l’artista col volo d’angelo Dalla Libera, per arrivare al sorriso impostato
di Sacchet, al fisico intramontabile di Vettoretti e a Gamba De Vettor che
giocherebbe ancora se ci fosse una categoria apposita. E poi i nuovi arrivi; il
petto nudo di Donadel all’Ami Ami a ore 18.30 e l’onnipresente terzotempista
Erik Doro sono solo alcuni esempi di devianza dettata da qualcosa di innato, ma
naturale, come fare il clown in una finale di Coppa Campioni o depositare uno
strascico neroverde allo Zugni Tauro…
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