Gabriele Savi traccia un bilancio della sua esperienza in
maglia azzurra Under 21 calcio a 5: lo fa attraverso un’intervista rilasciata
al sito Dolomitica Futsal. Eccola.
L’ultimo bacio alla maglia azzurra. L’ultimo, almeno per
ora. “Per me è stata un esperienza incredibile e un onore vestire questa
maglia. Anche se giocare contro i miei compagni é stato emotivamente non
facile…” Bello sì, però. E lo si capiva, durante la gara, palpabile dagli
spalti l’affetto degli amici e di quanti sono stati vicini a Gabriele in questa
avventura. “I miei genitori sono felicissimi e orgogliosissimi, ma non soltanto
per me, anche per mio fratello Marco, che è il vero artefice di tutto questo!”
Un attimo di emozione, e poi spiega che “se non ci fosse stato l’esempio di
Marco io non avrei mai cominciato credo e non avrei mai avuto la possibilità di
arrivare fin qui, anche grazie a tutti gli incitamenti che mi ha sempre dato.
Grazie ai miei genitori, grazie a lui e a tutti i compagni ed allenatori che ho
conosciuto.” Della cinque giorni nazional-bellunese, ha scattato dentro di sé
un bel po’ di foto da riguardare con calma ( “ero in una bellissima camera
all’Executive insieme al numero 11 Karouani, da lì ci spostavamo alla Spes e al
Daj Dam per i pranzi e le cene”). Gli allenamenti? “ Giustamente intensi, con
tante nozioni e molti schemi da imparare in poche ore”. Alla corte di Raoul
Albani non si scherza. “Mi ha impressionato la tanta professionalità, anche in
tutte le piccole cose.” La partita è appena terminata, lo lasciamo andare
Gabriele a festeggiare con gli amici. Prima però almeno un piccolo pronostico,
da azzurrino, sul Campionato Dolomitica che sta per iniziare. “Di sicuro non sará
facile. Ma lotteremo, fino alla fine, fino all’ultima goccia di sudore per
cercare la salvezza. Una cosa l’ho imparata, nello sport: un gruppo unito può
essere imprevedibilmente forte”.
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