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30 settembre 2013

PORCENESE CALCIO E L'IMPEGNO NEL SOCIALE

Una delegazione della Porcenese Calcio è stata invitata dall' Università Ca' Foscari di Venezia a partecipare al convegno "Calcio e culture. Uniti contro il razzismo" organizzato dall'Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con l'Associazione Italiana Calciatori e tenutosi lo scorso lunedì 23 settembre.
Presenti al convegno importanti nomi relativi al calcio quali Lilian Thuram, Damiano Tommasi e il brasiliano Aldair. Ha partecipato all'evento anche Giancarlo Abete, Presidente della FIGC.
Marcelo Pincini con Lilian Thuram
All'evento hanno partecipato alcuni portacolori delle spighe porcenesi capeggiati dal direttore Manuel Marzano.
All'interno del convegno è stato dato spazio alla presentazione delle associazioni che, attraverso la loro attività, hanno dimostrato che lo sport può rappresentare un valido strumento di contrasto al razzismo.
Particolarmente gradito è stata l'intervento al convegno da parte dei rappresentanti della Porcenese Calcio, in quanto positivo esempio di integrazione e di lotta alla xenofobia.
La Porcenese Calcio ha perciò ricevuto il plauso da parte delle prominenti figure sportive presenti per il proprio impegno in ambito sportivo e sociale. Sulle attività della squadra (che partecipa al campionato Open del C.S.I.) abbiamo sentito il presidenti, Marco Zanella

Quando e con quali obiettivi è nato il vostro impegno nel sociale?
La nostra piccola Associazione è nata nel 2011. L'obiettivo era quello di creare un gruppo di amici che condividesse la passione per lo sport. Porcen è un'isola felice, in cui vivono molte persone che si aiutano l'una con l'altra e quindi tutto ciò è stato possibile. Abbiamo messo insieme i componenti della nostra società e ne è uscito un pittoresco quadro multicolore, formato da diverse culture, religioni e lingue. La nostra realtà è dunque nata in maniera spontanea, dal nulla, non siamo nati con l'intenzione di operare in ambito sociale, questo è bene dirlo. Il tutto è frutto dellla naturale composizione della nostra società.

Quali i primi passi, le prime difficoltà?
Difficoltà ce ne sono state; non vi nascondo che in sede di "calciomercato", quando cioè come ogni squadra cerchiamo di migliorare la nostra rosa, si avverte che qualche giocatore preferisce non giocare nella squadra degli stranieri. Il Direttore che si occupa di calciomercato - Manuel Marzano - ha il suo bel da fare nell'incassare i "no" dei giocatori che snobbano la Porcenese non tanto perché gioca in un campionato amatoriale, quanto perché viene ormai etichettata come una squadra "di stranieri". Su questo c'è ancora da lavorare, dato che di esempi ne potrei portare diversi!

Le sue opinioni sull'incontro "Calcio e culture, uniti contro il razzismo" a cui avete partecipato qualche settimana fa: di cosa si è trattato?
Al Convegno erano presenti Lilian Thuram, Damiano Tommasi, Aldair e diverse figure prominenti in seno alla FIGC e al CONI. La nostra Associazione è stata invitata all'evento dall'Università Ca' Foscari di Venezia come "pratico e positivo esempio di integrazione e di lotta alla xenofobia".
Il convegno a cui una nostra delegazione ha partecipato, ha ancora una volta confermato come sia importante collegare lo sport ai valori sociali. La nostra squadra e il nostro paese hanno superato ogni tipo di barriera xenofoba già da tempo. Purtroppo, sempre più conoscendo ed approfondendo la natura della nostra società ci rendiamo conto di quanti inutili tabù affliggono una buona parte della nostra società. Molta gente, anche giovane, pensa che rifiutando la cultura altrui si possa arricchire la propria; penso invece che così facendo s'arricchirebbe soltanto la nostra contro-cultura.

Quali i progetti per il futuro?
L'obiettivo sarebbe quello di continuare sulla strada che abbiamo intrapreso. Il sogno sarebbe quello di creare un polisportiva. Purtroppo in un Paese che si rispetti, una piccola società amatoriale non dovrebbe parlare di "sogni" ma piuttosto di "obiettivi" appunto. In linea di massima le società dilettantistiche sono sempre più penalizzate da alti costi da fronteggiare (iscrizioni, assicurazioni, tesseramenti ed affiliazioni, costo delle infrastrutture...). Non esiste un Ministero che tuteli le realtà che come la nostra operano sul territorio, avvantaggiandole invece che deprimendole. La cartina di tornasole è rappresentata dal fatto che sempre più società vanno scomparendo.

Grazie per la disponibilità e il tempo concessoci e complimenti per il vostro operato

Siamo noi che dobbiamo ringraziare chi ci dà voce. Il vostro sito è ottimo.
Ricordo che il primo a darci attenzione fu Danilo, che alla domanda: "nel feltrino nasce una nuova società, ma giochiamo solo in csi ,ti può interessare come articolo?" Lui tutto entusiasta ci regalò un articolo in prima pagina con tanto di foto: penso che stiate portando avanti in maniera ottima il suo lavoro! i complimenti vanno a voi!


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