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24 settembre 2013

Giorgio Sommavilla: "Union, vietato mollare!"

di Gianluca Da Poian

Seppur coinvolto nel negativo avvio di stagione dei neroverdi, tra le fila dell' Union Ripa si sta mettendo in luce un giovane molto interessante; si tratta di Giorgio Sommavilla, classe 1996, che squalche mese fa avevamo già conosciuto sul blog come uno dei migliori talenti bellunesi in giro per l' Italia. Fino a giugno, infatti, il centrocampista militava negli Allievi Nazionali del Chievo. Ora la decisione di ripartire dalla serie D, nella sua provincia, per farsi ulteriormente le ossa. Abbiamo deciso di sentire cosa ci raccontava della sua squadra e del suo futuro. Buona lettura.

Ciao Giorgio. Un' inizio così così per l' Union Ripa. Cosa sta mancando in queste prime uscite stagionali?

"Ciao a tutti. Inannzitutto devo dire che fino ad ora non ci siamo espressi al meglio del nostro potenziale, anche per qualche assenza pesante, ma, in alcune circostante, siamo stati anche sfortunati. Siamo partiti bene in Coppa, superando subito i turni con Fersina e Belluno, poi alla prima con il San Paolo abbiamo accarezzato la vittoria, venendo raggiunti solo nel finale da un rigore. Poi con il Dro c' stata forse la nostra peggiore prestazione: nel primo tempo non siamo quasi scesi in campo e abbiamo subito due gol evitabili, mentre nella ripresa siamo andati vicini al pareggio, senza però riuscire ad agguntarlo. Anche con il Marano putroppo è andata male; pur giocando bene abbiamo ceduto a una squadra che si poteva permettere giocatori del calibro di Bonazzoli e Cunico in panchina e che, probabilmente, vincerà il campionato. Non è andata bene neppure a Valdagno per cui ora dobbiamo rimboccarci le maniche e continuare a lavorare perchè abbiamo tutte le potenzialità per salvarci."


Molti sono rimasti sorpresi della tua decisione di passare dalle giovanili del Chievo a una formazione di serie D. Come spieghi questa scelta?

"Quest' anno avrei dovuto disputare il campionato primavera e la società aveva fatto capire che difficilmente i '96 avrebbero avuto molto spazio in un campionato così difficile. Questo voleva dire fare quasi tutta una stagione in panchina e personalmente non sarebbe stato molto bello, considerato anche il fatto che mi trovavo lontano da casa. Con i miei genitori, con il Cavarzano detentore del mio cartellino e con il mio procuratore, dopo aver sentito il Chievo, abbiamo valutato alcune ipotesi e quella di fare la serie D con l' Union ci è sembrata la migliore. Il presidente Giusti mi ha fatto da subito una buona impressione e questa scelta per ora è risultata essere molto positiva. Il gruppo è unito e affiatato e questo aiuterà anche nel corso della stagione."

Sicuramente ti è dispiaciuto lasciare Verona. Speri di tornarci, magari già dal prossimo anno?

"Certamente, sarebbe molto bello. Certo, al momento sono concentrato solo sull' Union; ho tanto da lavorare e imparare, e in questa stagione non posso fare altro che crescere. Però a Verona mi sono trovato molto bene; la città è molto bella e vivibile. Ho fatto subito amicizia con molte persone, a scuola mi trovavo bene.; se devo dire la verità, mi è un po' dispiaciuto lasciare la città scaligera.. Per questo spero di tornarci, prima o poi. Ma ora, prima di tutto, voglio salvarmi con l' Union Ripa."


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