ILENIA
BRISTOT (Keralpen Belluno)
vs
MARIKA MORET (Dynamo Vellai)
vs
MARIKA MORET (Dynamo Vellai)
Cari lettori di
Calciobellunese, posso immaginare i mugugni e sorrisetti vari alla sola lettura
dei protagonisti, o meglio, delle protagoniste di Doppietta di questa
settimana!
Eppure abituatevi a questa buona abitudine di spaziare con i nostri
ospiti del giovedì in tutte le categorie di calcio e quest’oggi, è con piacere,
che pubblico due protagoniste del calcio femminile bellunese. Due eroine
storiche dei rettangoli di gioco, peraltro: Ilenia Bristot e Marika Moret. Chi
già conosce l’ambiente del calcio in rosa, non può che aspettarsi un’intervista
particolare ed esuberante da due ospiti come loro; a chi invece non avesse già
avuto occasione di farlo, offriamo l’opportunità di scoprirlo attraverso le
righe che seguono!
Ciao Ilenia e ciao Marika!
Innanzi tutto un benvenuto e grazie per aver accettato l’invito a
prestarvi alla nostra Intervista
Doppia…ma soprattutto per darmi un po’ di man forte in questo portale
prettamente maschilista! Si sa che purtroppo il calcio in gonnella è un po’
sottovalutato, pertanto chiedo il vostro aiuto per far conoscere meglio il lato
rosa della palla di cuoio!!! Facciamo prima una dovuta introduzione per i
lettori di Calciobellunese. Siete entrambe giocatrici di due delle tre squadre
femminili bellunesi che partecipano al campionato regionale di serie C: Ilenia
è una calciatrice del Keraplen Belluno, mentre Marika fa parte della rosa della
Dynamo Vellai (nda: la terza squadra bellunese è il Domegge). La parola a voi, ragazze, per presentarvi
personalmente!
ILENIA: Ciao a tutti (e tutte),
sono Ilenia , ho 28 anni e quest’anno sono tornata a giocare con il Keralpen.
Ho iniziato a giocare con le giovanili del Sedico quando ancora non avevo
compiuto 6 anni: primi calci, pulcini e molte presenze con gli esordienti. Ho
completato la categoria esordienti al Fioribarp, dopo che il settore giovanile
del Sedico era scomparso a seguito della fusione con la Feltrese. Quando non è
stato più possibile giocare con i maschietti, ho iniziato la mia avventura nel
calcio femminile.
MARIKA: Ciao a tutti, sono Marika Moret, per gli amici Moro, ho
35 anni, abito a Lentiai e lavoro in
Costan.
Parliamo ancora un pochino di voi: non è certo perché io voglia
trattarvi da “mosche bianche” ma proprio per far capire a chi ci legge che
quello fuori luogo è un uomo con i
tacchi e non certo una donna con i tacchetti! Entrambe infatti calcate i campi
di calcio da un bel po’ di tempo: vi chiedo però di fare un rewind e tornare ai vostri primi calci.
Com’è nata la passione per uno sport prettamente maschile e quali sono state le
prime difficoltà che avete dovuto combattere?
ILENIA: Beh ricordo quel giorno
come fosse ieri: mio fratello stata giocando a pallone sul prato di casa e io
ho provato in tutti i modi a portarglielo via. Mio padre mi pose la domanda
“vuoi provare a giocare a calcio?”: io ero indecisa, avevo appena 5 anni e
l’idea di giocare con i maschietti mi spaventava. Ma c’era mio fratello, così
ho deciso di iniziare a giocare.
MARIKA: La mamma voleva a tutti i costi farmi praticare uno
sport femminile, così mi iscrisse a danza classica, dove però i risultati non
ci sono mai stati. Finite le lezioni di danza, toglievo vestitino e scarpette e
andavo con mio fratello e amici a giocare a pallone…quella sì che era passione!
A quei tempi difficoltà non ne ho mai riscontrate perché ho avuto al mio fianco
compagne di squadra, con qualche anno in più di esperienza, che mi hanno sempre
aiutato e non mi hanno mai fatto mancare niente.
Parliamo invece della vostra “carriera”, domanda che faccio spesso
anche ai colleghi maschietti: chi sono i vostri modelli calcistici e quali sono
state le persone che vi hanno formato maggiormente in qualità di calciatrici?
Intendo allenatori, compagne, amici/amiche o quant’altro!
ILENIA: Il miglior giocatore in
assoluto per me rimane Zidane, straordinario. E poi ovviamente Sheva, misto di
tecnica e forza fisica, da brividi. Per quel che riguarda la mia formazione ho
avuto due grandi allenatori a Sedico, Imerio Salvador e Loris Casarin: loro mi
hanno fornito le basi e di questo devo ringraziarli. Il resto l’ho appreso
soprattutto negli anni a Vittorio Veneto.
MARIKA: Quando ero piccola, mia mamma mi comprava sempre il
giornalino “Milan squadra mia” perché il mio idolo era Van Basten e da qui
appunto la mia ossessione del numero 9. Ho iniziato a giocare nell’86 nella
squadra del Lentiai. Cito due nomi che per me sono e resteranno sempre importanti:
Dal Molin Maurizio e Dall’Anese Claudio. Il primo è stato il mio mister alla
Plavis; i suoi grandi pregi: l’umiltà e la capacità di tenere un gruppo di
donne, sempre ben saldo e unito. Il secondo, ha provato in tutte i modi a
insegnarmi a non andare in fuorigioco ma…nient da far…dalla panchina si alzava
il coro: “MORO TE SE IN FUORIGIOCO!”
Ora però facciamo le professionali e parliamo della vostre
rispettive squadre: per chi non lo sapesse, precisiamo che il Keralpen Belluno
è allenato da Toni Scot, storico mister bellunese sia di compagini maschili che
del femminile, mentre la Dynamo Vellai ha in panchina una donna, altrettanto
storica pedina del calcio femminile di categoria ed ora neo-diplomata
allenatrice, Daniela Turra. Raccontateci le caratteristiche delle vostre
rispettive squadre, l’impronta che i coach
danno al gioco, nonché i punti di forza e quelli su cui dovete ancora lavorare!
ILENIA: Domanda difficile questa.
Siamo sicuramente una squadra competitiva, ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Soprattutto a livello tattico: pochi purtroppo insegnano realmente bene a
giocare a calcio e a stare bene in campo. Abbiamo ragazze giovani, che avranno
sicuramente tempo e modo di crescere e fare esperienza. Tecnicamente siamo una
squadra valida.
MARIKA: Il nostro punto di forza è la grinta e il non arrendersi
mai davanti alle difficoltà. L’impronta della nostra allenatrice è quella di
una calciatrice che fino a poco tempo fa ha giocato in serie A. Vuole
insegnarci e giocare a calcio divertendoci e come dice sempre lei: “a corer i è
boni tutti ma dugar a calcio le n’altra roba”.
Il vostro campionato è un po’ anomalo rispetto ai gironi maschili:
le squadre sono soltanto sette, tre bellunesi contro le altre trevigiane.
Considerato che la nostra provincia è la Cenerentola del Veneto per un sacco di
aspetti, almeno dal punto di vista del calcio femminile pare essere ancora una
buona fucina di talenti. Diteci quindi chi sono, a vostro parere, le giocatrici
bellunesi attualmente in cattedra e quali le possibili promesse da tenere
d’occhio in futuro!
ILENIA: Io solitamente sono
piuttosto critica, ma qualche ragazza valida sicuramente c’è : Giada Bertelle,
Sandra Sommariva e Hilary Bassani per il Belluno, anche se hanno ancora molta
strada da fare. Del Vellai ho sempre ammirato Anna Antoniol. Per quel che
riguarda le giovani, io terrei d’occhio Alice De Toffol e Veronica Chierchia
MARIKA: Perché resista il calcio femminile bellunese bisogna
puntare e lavorare tanto sulle giovani, dove devono avere al loro fianco
persone valide e competenti.
Voi due siete ormai da anni protagoniste del panorama calcistico
femminile pertanto vi conoscete piuttosto bene. Quindi via con la domanda
immancabile di tutte le Doppiette che si rispettino: pregi e difetti dell’altra,
con e senza pallone?
ILENIA: La prima volta che ho visto
Marika giocava nella Plavis, si parla di secoli fa (eh già, eravamo ancora
giovani!). La sua caratteristica principale è sicuramente la grinta e la tanta
volontà che mette in campo, negli anni è molto migliorata anche dal punto di
vista tecnico. In più ora ha dalla sua una buona dose di esperienza. Se non la
conosci bene a volte può un po’ “irritare” il suo troppo agonismo, ma a fine
partita sparisce tutto: sicuramente è una con la quale non ci si annoia, molto
solare, inoltre sempre pronta ad ascoltare ed aiutare. Per quel che riguarda la
vita extra calcistica, non mi permetto di giudicare.
MARIKA: Calcisticamente Ilenia è una delle calciatrici più
complete e ho avuto la fortuna di giocarci assieme. Personalmente:……Ile, n’done
a berse n’ombra?!
E per concludere, togliamoci un paio di sassolini dagli scarpini!
Dato che i maschietti sono i soliti a ironizzare sull’inferiorità del gentil
sesso, mi permetto di precisare che ce n’è più d’uno in provincia ad aver preso
gol nei tornei estivi da queste donzellette! E se ciò non bastasse, lascio loro
lo spazio per spiegarvi anche a parole, oltre che a pallonate, le differenze
del calcio femminile che, non per questo, dev’essere considerato inferiore o
secondo a quello “dei omi”!
ILENIA: Non c’è molto da dire, sicuramente la
differenza la fanno forze fisica e velocità. Dal punto di vista tecnico ho
visto ragazze molto più dotate dei colleghi maschi e squadre che esprimono un
collettivo e una manovra più fluida e migliore, ma la differenza la fa appunto
la velocità: su un campo a 11 non può esserci storia essenzialmente per questo
motivo.
MARIKA: W LE DONNE…OLTRE ALLE GAMBE C’E’ DI PIU’!!!
Siamo in chiusura e ritorno a ringraziarvi per la vostra
disponibilità: vi lascio l’ultima battuta per i saluti e per aggiungere ciò che
volete!
ILENIA: Grazie a voi per aver dato
voce e spazio anche alla realtà del calcio femminile, troppo spesso messa in
disparte. Ho visto che da quest’anno la curate con uno spazio settimanale e
questo non può che farci piacere. Speriamo di fare un buon campionato, le basi
ci sono. Come ultima cosa ringrazio tutti coloro che han sempre creduto in me e
ancora oggi mi sostengono. Facciamo crescere il calcio femminile, che ha poco o
nulla da invidiare a quello degli uomini. Buon calcio a tutti!
MARIKA: Grazie a voi per l’intervista e….Ile se vedon in campo
el vinti de ottobre e cori poc! Ciaooooooooo
Grazie a voi, ragazze, per essere
state le prime a prestarvi a Doppietta di questa stagione: mi auguro che le
vostre compagne si tengano pronte e disponibili per il futuro come lo siete
state voi! E sono sicura che mi permetterete
un ringraziamento ed un saluto pubblico anche a Simone Bristot, che è stato il
vostro “addetto stampa” per quest’intervista!
Un in bocca al lupo a voi, dentro e
fuori dal campo!!!
Martina
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