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24 ottobre 2013

DOPPIETTA…l’intervista doppia di Calciobellunese by Martina

SIMONE MARSANGO (Sospirolese) vs PAOLO ZAMPIERI (Sois)

Buon giovedì a tutti i calciofili bellunesi! Immagino buona parte di voi si stia ancora asciugando le lacrime per la serata di Coppa, perciò arriviamo noi con una nuova puntata di Doppietta a distrarvi e lenire i vostri dolori:
questa settimana andiamo a fare un giro in Terza Categoria, per la precisione girone B, dove domenica sarà di scena Sospirolese-Sois. Per quest’occasione, abbiamo interpellato coloro che saranno protagonisti indiscussi dell’incontro anche se comodamente seduti in panchina…

 

Ciao Mister!

Benvenuti a Doppietta e grazie per aver accettato di essere i protagonisti dell’appuntamento di questo giovedì. Una richiesta a voi rivolta, come si può ben immaginare, grazie al calendario di Terza Categoria Girone B che domenica vedrà scendere in campo a Gron i ragazzi del Sois, diretti inseguitori della capolista, per sfidare la compagine della Sospirolese, anch’essa pretendente ai piani alti della classifica. Ed in panchina, manco a dirlo, Simone Marsango, neo mister dei padroni di casa, e Paolo Zampieri, fresco di ritorno alla guida dei gialloblù: come da tradizione, lascio a voi la prima battuta per esordire e per presentarvi ai nostri lettori!

SIMONE: Ciao a tutti, sono Simone, ho 36 anni e gioco da quando ne avevo 5, principalmente con Feltrese, Fioribarp e Plavis. Gli ultimi 2 anni ho giocato con la Sospirolese. Sono sposato da 4 anni con Manuela ma viviamo assieme da quasi 10, e le faccio i complimenti per la gentile sopportazione viste le mie “lune calcistiche”, diciamo che non mi piaceva perdere neanche le partitelle in allenamento...

PAOLO: Mi chiamo Paolo Zampieri, ho 31 anni e ho cominciato la “carriera” da calciatore nelle file del Sois all'età di 7 anni; dopo 5 stagioni sono andato a giocare con il  Ponte Nelle Alpi dove ho militato per 3 campionati, poi con l'avvento della fusione tra la squadra Pontalpina e il Belluno, ho giocato per altre 3 stagioni con il BellunoPontalpi, vincendo un campionato regionale Allievi e uno nazionale Juniores.

Le 5 stagioni successive mi sono alternato tra Alpago e San Giorgio (3 con gli Alpagotti in 1^ e 2 con i Lancieri in 2^) vincendo un campionato di 2^ categoria con il San Giorgio. Da lì in poi i continui acciacchi alla schiena mi hanno obbligato un po' alla volta a smettere, prima però sono riuscito a fare ancora qualche stagione  tra 2^ e 3^ categoria (1 con il Fioribarp, 1 con il Piave e 1 con il Sois in 2^, poi l'ultima stagione 5 anni fa sempre con il Sois in 3^). Da lì in poi, più o meno, è cominciata l'avventura come allenatore: per 2 anni con la Juniores del Sois, altri 2 anni con la prima squadra in 3^ categoria sempre a Sois, l'anno scorso a Cavarzano in Promozione e quest'anno di nuovo con il Sois.

 

Abbiamo già detto in apertura delle vostre panchine ma prima di iniziare a parlare del campionato e delle rispettive squadre, ci dovete togliere ancora delle curiosità a riguardo. Avete entrambi alle spalle una carriera in campo di tutto rispetto e non siete nemmeno così attempati da costringervi a piantare quel famoso chiodo: quindi è doveroso chiedervi quando e perché vi è venuta l’illuminazione di appendere gli scarpini e decidere di sedervi in panchina!

SIMONE: Darei la colpa a mister Radamondo che mi ha “sponsorizzato”, ma lo ringrazio perché al momento mi piace questo nuovo ruolo.

Da parte mia ero decisamente deluso dalla retrocessione dello scorso anno ed avevo bisogno di stimoli nuovi, ma la motivazione principale è il forte calo fisico che riscontravo nei terzi tempi: non ero più quello di una volta...

PAOLO: Sinceramente nel corso delle varie esperienze che ho fatto da calciatore, ho avuto la fortuna di avere avuto alcuni allenatori che al di là degli aspetti sportivi relativi a risultati, moduli, ecc. davano molto spazio all'insegnamento al calciatore, ovvero una continua spiegazione di ciò che veniva proposto: questo modo di professare le proprie idee un po' diversa dal calcio di qualche anno prima, mi ha subito attirato; con il presentarsi poi dei problemi alla schiena, ho fatto 2 + 2 e ho deciso di provarci, tanta era la passione per il Calcio!

 

Parliamo del campionato in corso: già accennato in apertura del buonissimo inizio del Sois, secondo a soli 3 punti dal vertice, e del ritorno in Terza della Sospirolese con un rodaggio un pochino più lento, ma con la sicura ambizione di voler tornare in Seconda quanto prima: delle altre del girone invece, cosa ci raccontate? Chi credete possa darvi del filo da torcere per la conquista della promozione?

SIMONE: Domenica scorsa abbiamo affrontato il Fioribarp e mi hanno colpito per la voglia di far risultato ed il pressing a tutto campo, adesso aspettiamo il Sois che penso sia la favorita per la vittoria finale assieme al Domegge. Poi ogni partita è una storia nuova ancora da scrivere, quindi vedremo alla fine dove saremo riusciti ad arrivare

PAOLO: Dirò che sinceramente questo girone per noi è tutto da scoprire avendo militato per anni nell'altro. La cosa che mi lascia un punto di domanda è su come le varie compagini si presenteranno al girone di ritorno, uscite dall' inverno, e parlo principalmente delle Cadorine che potrebbero accusare di più la stagione fredda.

Al di là di questo, tra le squadre che abbiamo incontrato, il Domegge mi è sembrata la più attrezzata, con un giusto mix tra giovani ed esperti e con grande fisicità rispetto a noi, ma credo e avremo modo di capirlo sul campo nelle prossime settimane, che la Sospirolese di Simone e il Fiori Barp siano, sebbene con caratteristiche differenti, le due squadre da battere.

 

Sappiamo tutti che il campionato di Terza Categoria è un calcio un po’ atipico con la lunga pausa e gironi casalinghi con squadre dai componenti più variegati: giovani che si devono fare le ossa, “veci” dalle ossa fin troppo fatte che faticano a piantare quel famoso chiodo e altri che, proprio grazie all’impegno più compatibile con altre necessità, la preferiscono alle categorie maggiori. Allora diteci, per riuscire ad orchestrare i vostri gruppi ed essere competitivi, quali sono i punti di forza su cui cercate di far leva nelle vostre squadre e quali, invece, le caratteristiche su cui ritenete di dover lavorare maggiormente?

SIMONE: La cosa più difficile credo sia riuscire a mantenere alta la motivazione di tutti, perché abbiamo una rosa molto ampia rispetto alle “poche partite” in calendario, ma spero di dare a tutti le giuste opportunità di  giocare e divertirsi. A questi livelli conta sicuramente avere un gruppo solido ed affiatato, perché  tecnicamente siamo più o meno tutti sullo stesso piano.

PAOLO: Io ho osservato in questi anni e maggiormente dopo l'esperienza dell'anno scorso con il Cavarzano che, oltre all'aspetto psicologico che ci obbliga per ogni giocatore ad un approccio diverso e ad un continuo studio delle loro reazioni e dei loro comportamenti, la cosa più importante sia la continua innovazione delle proposte che durante la settimana si mettono in campo.

Dando informazioni nuove e gestendole in maniera corretta, vedo che i ragazzi le assimilano in maniera più naturale e ciò tende ad appiattire le differenze di età o di trascorsi calcistici.

Sicuramente so di dover lavorare di più su quel che riguarda l'esperienza della mia squadra, cosa che in realtà dovrebbe crescere dentro ogni giocatore in automatico, ma che in realtà sono convinto di poter provare a trasmettere.

 

Il bello della Terza, che nella domanda precedente non ho citato, è però anche lo spirito più goliardico e sportivo che permette alla gestione del gruppo, nonché l’attenzione per il terzo tempo quasi alla pari di quella per i tempi regolamentari! Lo chiedo sempre a tutti e non m’intimidisco certo a farlo con voi solo perché siete gli allenatori! Diteci perciò a quali componenti delle vostre rispettive squadre dareste la fascia di “leader”, di “promessa” e di ’“uomo gruppo”?

SIMONE:  Nella nostra squadra non esiste un vero leader in campo, ci sono alcuni giocatori più esperti come Cian, Centelleghe, Menegolla e Galletti che si danno molto alla causa sia di leader che di uomini gruppo, poi abbiamo diversi bomber da 3° tempo e mi riesce difficile stilare classifiche. La promessa secondo me sarà il nostro portiere Riposi, che ha dimostrato di valere quasi quanto come un attaccante con parate molto decisive.

PAOLO: Cito come leader il sempreverde Edy Rossa, per come trasmette passione al gruppo, non solo in campo ma anche nel 3° tempo…

Per quanto riguarda promessa e uomo gruppo, sono in netta difficoltà in quanto vedo persone bene determinate a guadagnarsi questi titoli e al momento quasi tutti alla pari; lo testimonia il fatto che sono sempre insieme a orari e in situazioni di vario genere, per dirlo in altre parole:<<no ghe n’è un de normale>>!!!

 

E della squadra dell’altro, invece, a che cosa e a chi direte ai vostri “bocie” di fare attenzione domenica?

SIMONE: Il Sois ha molte qualità sia tecniche che fisiche, in più giocano insieme da molto tempo e sono un gruppo molto unito. Dovremo essere molto concentrati tutta la partita, sperando che non siano nella loro miglior giornata. Anche noi abbiamo le nostre carte da giocare, e magari qualche asso lo possiamo pescare.

PAOLO: Sicuramente la cosa che più mi preoccupa dell'avversario è l'esperienza che hanno in più rispetto a noi, credo che il gruppo sceso di categoria, con degli innesti come Centeleghe di indiscussa qualità, non possano che trovare il massimo del risultato da situazioni particolari, rispetto magari a noi che per concretizzare i risultati dobbiamo creare molto e sbagliare poco...

 

Se la memoria non mi tradisce, voi due non avete mai diviso lo stesso spogliatoio, vero? Ma da “senatori” del calcio provinciale e di tornei estivi vi conoscerete sicuramente, perciò non vi risparmiamo la domandona di tutte le nostre Doppiette: pregi e difetti dell’altro, seduto in panchina e in piedi al chiosco, come preferite!

SIMONE: A dire il vero non è che conosco molto il mio collega se non di vista e di nome, magari una birretta domenica a Gron dopo la partita gliela offro volentieri!

PAOLO: Non ti tradisce affatto, posso dirti che quando abbiamo giocato contro, sia in partite ufficiali, sia nei tornei, ho avuto l'impressione, chiamiamola “sesto senso”, di avere di fronte un avversario simile a me, per qualità, comportamento e passione, educato rispettoso, “brontolone” ma nel senso buono, inteso come determinatezza in quello che stava facendo.

 

Prima di congedarvi, però, vogliamo ci raccontiate anche voi, come fanno tutti i nostri ospiti, quali sono sempre stati i vostri miti calcistici e quali, una volta intrapresa la carriera dallenatore, i vostri modelli in panchina. Inoltre, proprio per augurarvi il meglio per la vostra seconda vita calcistica, chi sarebbe il Campione dellOlimpo del calcio dal quale provereste maggior orgoglio nel sentirvi chiamare Mister?

SIMONE: I miei idoli erano Marco Ferrante e Bobone Vieri, anche se il cuore è da sempre bianconero. Come allenatori non ho particolari preferenze, diciamo che cerco di prendere spunto da alcuni miei vecchi allenatori, su tutti Eros Prest, Piero Galli, il papi Dario Capraro e Rada. Confesso che mi sembra strano essere chiamato mister da chiunque oggi come oggi, quindi per ora mi basta riuscire ad abituarmi a questo.

PAOLO Penso di non nascondermi se cito come mio mito calcistico il Divin Codino Roby Baggio, il quale tuttora riesce a darmi emozioni, pur non giocando, ma semplicemente essendo Uomo, e impegnandosi per il sociale e soprattutto per i giovani calciatori; non essendo però allenabile ad ora, credo che mi piacerebbe sentirmi chiamare Mister da Gianluigi Buffon, simbolo di professionalità e talento cristallino.

 

Ragazzi, io vi ringrazio per la disponibilità, vi saluto e vi auguro l’in bocca al lupo per domenica! L’ultima battuta la lascio a voi per i saluti!

SIMONE:  Grazie per l’intervista, crepi il lupo e speriamo sia una bella partita (per noi!!). Ciao a tutti!!

PAOLO: Non posso che augurare a Simone e a tutti gli amici di Sospirolo un sincero in bocca al lupo per domenica e per il proseguo del campionato, e colgo l'occasione per ringraziare Voi per la vostra passionalità e il servizio che giorno dopo giorno offrite ai lettori.

 

Un grazie di cuore ai nostri Mister per la disponibilità e la professionalità con cui hanno risposto alle nostre domande! A Marsa auguro l’in bocca al lupo per la sua nuova carriera di allenatore e, trovo doveroso, ringraziare anche Silvia per il suo ruolo da “tramite” per l’intervista di questa settimana!!! Zampa invece è oramai navigato anche nel suo ruolo in panchina, ciò nonostante un augurio per il meglio sia in campo che fuori non fa mai male! E mi fermo qui, altrimenti potrei essere accusata di “campanilismo”!!!

 

Un bacione,

Martina   

 

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