dal sito della Dolomitica Futsal
A cura di : Gianluca Da Poian
Qualcuno lo ha già definito il Gattuso della Dolomitica; non
per i piedi, molto più raffinati rispetto a quelli del Ringhio
nazionale, quanto per la grinta e la tenacia che mette sempre in campo
sia che davanti ci sia un giovane alle prime armi o un fenomeno
brasiliano. Stiamo parlando ovviamente di Marco Savi, sabato autore del
suo primo gol in A2 e primo ospite della nostra rubrica. Vediamo un po’
cosa ci ha raccontato
Ciao Marco; dopo aver regalato al pubblico dolomitico la tua
prima realizzazione in serie A2 è arrivato il momento di raccontare a
tutti come ti sei avvicinato al calcio a 5, preferendolo al più comune
calcio a 11.
“Ciao a tutti. Prima di tutto devo dire che, se sono arrivato qui,
molto è merito delle innumerevoli partite disputate con i miei amici sul
campetto di Soverzene, il mio paese. A giocare a calcio a 5 ho
succesivamente iniziato a Udine durante l’ università, disputando
qualche campionato locale. In provincia comunque la mia prima squadra è
stata il New Team Dolada; dopo un paio d’anni sono passato all’Atletico
Belluno C5, in cui mi sono trovato sempre benissimo, tanto che non ho
quasi mai sentito la necessità di cambiare squadra. Ed ora, anche grazie
alla fusione con la Canottieri con la quale avevo comunque già avuto
qualche contatto in passato, sono approdato in serie A2. E, se devo
dirla tutta, è una bellissima emozione arrivare a calcare i parquet
della massima serie.
Arrivare a livello nazionale non credo sia stato comunque una passeggiata. Quale è stata la ricetta vincente nel tuo caso?
“Sicuramente la strada è stata lunga e non facile; ma la passione,
l’impegno, la voglia di arrivare il più in alto possibile e la costanza
negli allenamenti, nell’ unico tentativo di migliorarsi sempre, credo
siano state le prerogative che mi hanno permesso di arrivare in un
campionato nazionale. Per questo mi rivolgo anche ai più giovani che
sognano di arrivare in alto in qualsiasi sport: senza la voglia di
mettersi in gioco, di soffrire, di impegnarsi, di lavorare, è difficile
ottenere risultati mentre, se si applicano queste cose, è più facile
realizzare i propri desideri.”
Tornando indietro, c’ è qualche situazione o qualche allenatore in tutti questi anni che ricordi con piacere?”
“Ad essere sincero, devo dire che ci sono tante situazioni piacevoli
che ho vissuto nel mondo del c5. Ricordo piacevolmente le grandi
“battaglie” con il Limana del bomber Mirco Burigo e soprattutto la
finale regionale di serie c2 vinta contro l’Atletico Arzignano.
Impossibile poi dimenticare la promozione in c1 e la successiva salvezza
l’anno successivo dopo aver vinto i play out.
Per quanto riguarda gli allenatori il mio ringraziamento va a tutti
quelli che ho avuto e che mi hanno anche “sopportato”: Diego Viel,
Andrea Da Boit, Damiano Lo Re, Andrea Allegro, Gabriele De Francesch ed
ora Alessio Bortolini. Un ringraziamento particolare però va ad una
persona che lavora sotto traccia, mai viene nominata ma ha svolto e
quotidianamente svolge un lavoro straordinario: Matteo Longo, il nostro
DS.”
Ora però è il momento di un giudizio su questo inizio di stagione della Dolomitica. Sabato
è arrivata una sconfitta che ha fatto forse tornare con i piedi per
terra i tifosi, che già pregustavano qualcosa di diverso dopo il pari
con la Tridentina. Il tuo pensiero attualmente quale è?
“Questa stagione, che si sapeva fin dall’inizio molto ardua, si è
rivelata proprio così sotto molti punti di vista. Purtroppo dopo
l’esordio negativo casalingo contro la Reggiana ed un buon punto esterno
in quel di Trento, abbiamo nuovamente perso in casa contro l’Aosta,
dove credo siamo mancati principalmente a livello caratteriale: ci è
mancato il temperamento, la grinta e l’entusiasmo che sono
caratteristiche per noi imprescindibili. Ma tranquillizzo tutti: il
gruppo non molla di un centimetro e proveremo a rialzarci fin dalla
prossima trasferta milanese, che risulta essere per noi già una finale,
anche se si presenta solo alla quarta giornata di campionato. Ci stiamo
impegnando al massimo durante la settimana per raggiungere la fatidica
quota salvezza: questo, dati alla mano, ad oggi non è bastato e quindi
dovremo dare ancora tutti quel qualcosa in più che ci permetta di
toglierci delle soddisfazioni.”
Infine, è doveroso un commento sulla convocazione in under 21
di tuo fratello Gabriele che, in molte occasioni, ti ha pubblicamente
ringraziato per aver contribuito alla sua crescita, sia calcistica ma
soprattutto personale.
“Gabriele è forte. Deve ancora crescere molto a livello atletico e
fisico, ma si toglierà tante soddisfazioni perché oltre ad essere una
persona intelligente, è testardo, orgoglioso ed ha soprattutto voglia di
“sfondare”. Quello che ho detto a lui, successivamente al suo esordio
in Nazionale (che è stato certamente un giusto premio per tutto
l’impegno profuso e la serietà che ha dimostrato in questi anni) è che
la maglia azzurra non deve essere un punto di arrivo ma bensì un punto
di partenza, uno stimolo per fare meglio.”
Eccoci quindi alla fine della prima intervista della nostra
rubrica. Augurandovi che vi sia piaciuta, vi diamo appuntamento alla
prossima settimana, non prima però di avervi invitato a leggere la
scheda personale di Marco Savi. FORZA DOLOMITICA!
Nome: Marco
Cognome: Savi
Data di nascita: 01-02-1983
Squadra attuale: Dolomitica Futsal (prima squadra)
Squadre calcio a 5:
NEW TEAM DOLADA C5 – serie D
ATLETICO BELLUNO C5 – serie C2
ATLETICO CAVARZANO C5 – serie C1
ATLETICO ALPAGO – serie c2
Squadra del cuore: Hellas Verona
Sogno nel cassetto: meglio che rimanga nel cassetto!
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