Tante volte mi sono fatto tentare
dalla voglia di scrivere la classica letterina di fine stagione con i
soliti ringraziamenti e con i soliti ottimi propositi, sapete? le solite
dichiarazioni piene di miele dappertutto e per tutti, ma alla fine ho
sempre resistito a questa tentazione. Questa volta no, non voglio
resistere perché chi è stato su questa barca, chi ha deciso di esserci
ad inizio stagione con tutte le difficoltá che, si sapeva, ci sarebbero
state e soprattutto chi ha deciso di restarci quando a dicembre siamo
stati costretti ad ulteriori tagli merita tutto il mio personale
riconoscimento, per quel poco che vale.
Non faró il classico elenco di persone,
dimenticherei certamente qualcuno, ma un grazie immenso va alla famiglia
Bortolini che a dicembre ha permesso alla Societá Canottieri di poter
sperare di avere ancora un futuro con un gesto che in pochissimi
avrebbero fatto. Troppo facile stare in questa Societá o fare i tifosi
quando va tutto bene, quando si gioca per i primi posti… Ricordo
consigli direttivi con tredici dirigenti, partite con mille tifosi sugli
spalti, tanti collaboratori e dirigenti presenti agli allenamenti: oggi
siamo in 7 dirigenti sulla carta, gli allenamenti il piú delle volte
vedono il deserto intorno ai ragazzi e sugli spalti solo i fedelissimi.
Ma chi ha deciso di starci non ha mollato di un millimetro.
Ci sono molti momenti che simboleggiano
questa stagione, ma pochi resteranno impressi nei miei ricordi come le
fotografie di questa impresa: qualche allenamento con Ferro in porta che
permetteva a Stefano Zampieri di giocare in mezzo perché altrimenti non
riuscivamo ad allenarci neanche in quattro contro quattro. La battuta
di un collaboratore dopo Natale che diceva che avremmo potuto pagare
l’affitto alla Spes Arena solo per metá campo. Una mia battuta scambiata
con un giocatore, al quale chiedevo lumi su come facessero ad avere
quei risultati al sabato non potendosi allenare in 5 vs 5 da tantissime
settimane: ho avuto come risposta che vedersi in cinque al sabato, non
essendoci abituati in allenamento, dava l’idea di essere in tantissimi e
quindi veniva tutto piú facile. Una battuta di Zanzibar quando ad una
mia domanda su quali sarebbero potuti essere i due autisti per la
trasferta della settimana successiva lui rispondeva “io e chi?”.
Zanzibar, vorrei sottolineare, 10 trasferte su 11! L’espressione del
viso, eloquente piú di mille parole, di Gianluca De Biasi sabato sera in
pizzeria al ritorno da Lecco “dura, ma ce l’abbiamo fatta!”, un
ragazzo che si è fatto migliaia di chilometri con la prima squadra
consapevole del fatto che non avrebbe mai giocato neanche un secondo. Un
comportamento d’altri tempi quando pur di respirare l’atmosfera di una
prima squadra noi si era disposti a riempire e a portare le borracce per
anni perché giá l’essere lí per fare quello era importante, alla faccia
dei ragazzini viziati e prime donne che in queste stagioni abbiamo
visto passare. La serietá e la professionalitá di Stefano Zampieri,
probabilmente il secondo portiere di A2 piú forte del nostro girone,
che, con una lealtá spaziale nei confronti di Steve e con un
attaccamento veramente speciale alla nostra maglia, da due anni non
manca ad un allenamento dopo aver lavorato tutto il giorno ed é sempre
pronto a salutarti con il sorriso sulle labbra. Le lacrime di Jonatas
quando a dicembre gli abbiamo comunicato che saremmo stati costretti a
cederlo. L’ultimo minuto contro il Gorizia con tutto il pubblico in
piedi ad applaudire i nostri ragazzi come se avessero vinto.
Non sappiamo che futuro ci aspetterá, ci
godiamo questo splendido traguardo che i ragazzi hanno dimostrato di
meritare sul campo e che significherebbe A2 per l’ottavo anno
consecutivo (per capire quello che hanno e abbiamo fatto provate pure a
scorrere l’elenco di tutte le squadre di A2 di entrambe i gironi e
provate a vedere dove erano quasi tutte quelle squadre otto anni fa e
per quante fusioni è dovuto passare chi è ancora lí). Penso che i nostri
giocatori e collaboratori abbiano meritato il diritto per una sera di
sedere al tavolo dei dirigenti ed esprimere il loro parere circa quello
che potremmo fare per il futuro e state pur certi che il peso dei loro
pensieri sará determinante. E in fondo dobbiamo essere anche grati a
questa crisi, ci ha fatto scoprire che si puó puntare anche sui ragazzi
bellunesi che fino alla passata stagione giocavano in serie C2 e
soprattutto ci ha fatto scoprire l’importanza e la carica che ti puó
dare il settore giovanile. E sul settore giovanile noi, da qui in
avanti, vogliamo investire la maggior parte delle nostre limitatissime
risorse.
Ringrazio tutti gli sponsor che ci hanno
accompagnato fin qui e che ci accompagneranno, senza dimenticare chi
non puó piú aiutarci unicamente perché non puó e non perché non abbia
piú la voglia di farlo. Probabilmente non cambieremo piú le tute ogni
anno, probabilmente lo faremo ogni due e forse anche ogni tre anni,
probabilmente non saranno piú belle come quelle che abbiamo sempre
avuto, probabilmente anche i palloni dovranno arrivare a non rimbalzare
piú prima di essere sostituiti, tutto dovrá costare meno, ma chi ha
voglia di star con noi troverá una Societá ancora viva, povera di soldi
ma piena di valori. Noi siamo la Canottieri Belluno, dove i propri
collaboratori non solo non ricevono un euro che sia uno e che spesso
fanno il pieno di gasolio ai pulmini pagando di tasca propria senza
nemmeno dirlo alla Societá, dove i nostri tifosi organizzano ed offrono
lo spiedo ai PROPRI giocatori, dove la nostra formazione Pulcini perde
sempre…di un bel pò! oltre che per i meriti degli antagonisti anche
perché mentre gli altri fanno ruotare di solito sempre i piú bravi da
noi trovano tutti lo stesso spazio.
La prossima stagione festeggeremo i 15
anni di vita e sarebbe bello credere in un immaginifico sponsor che
possa permetterci di fare una ennesima stagione di A2 e continuare a
crescere bene con il nostro settore giovanile. Alvise ci crede in
perfetta coerenza con il suo modo di essere, ottimista e sognatore.
Abbiamo bisogno di nuova linfa, di nuovi dirigenti che non per forza
debbano smuovere economie o mettere firme in banca, ma di entusiasmo e
di idee sí che ne abbiamo un gran bisogno. Il mio sogno è quello di
vedere fra dieci anni Xavier, Filippo, Mattia, Mario, Lorenzo, Andrea e
tutti i loro piccoli compagni giocare in prima squadra e chiedo al
nostro angelo Martina lassú di darci la forza per andare avanti in
questo progetto.
Al gruppo Canottieri 4Ever un grazie
grande grande e ai nostri giocatori cosa dire se non per l’ennesima
volta “siete stati immensi”, ci fosse una classifica per lo spirito di
gruppo l’anno prossimo saremmo in serie A e anche in quel caso con due
giornate di anticipo! Adesso sotto con l’organizzazione della
grigliatona di fine stagione: qualsiasi cosa ci aspetti l’anno prossimo,
sia che possa essere A2, sia che sia B o sia che sia C1 comunque NOI
SIAMO LA CANOTTIERI BELLUNO!
Canottieri per sempre. (dal sito della Canottieri Belluno)
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