Nel momento del dunque crolla l’Union Ripa la Fenadora.
Nel punteggio
l’affermazione della capolista è di gran lunga maggiore rispetto a quello che
si è visto sul terreno di gioco del Comunale di Longarone e forse proprio per
questo è una sconfitta che fa ancora più male.
È un imposizione potente quella del Vittorio Veneto che ora allunga a
più 5 sulla truppa di Parteli che si fa agganciare da LiventinaGorghense e
Istrana al secondo posto. Può essere l’inizio della fuga per i rossoblu di
Della Bella nel girone B di Eccellenza.
Ma è soprattutto l’Istrana a sfruttare del capitombolo dell’Union
andando a vincere di misura a Favaro grazie a Doria. Si mangia le dita invece
la Liventina che, in vantaggio di due rati all’intervallo, si fa rimontare fino
al pari a Nervesa della Battaglia.
È troppo pesante il passivo che il Vittorio Veneto infligge alla
capolista che usa le armi del cinismo e della solidità per mettere le mani sul
campionato, anche se mancano ancora quattordici gare alla chiusura dei giochi.
La gara la fa l’Union per quasi tutti i novanta minuti, con coraggio e
determinazione la squadra di Max Parteli prova ad imporre il proprio gioco
sfruttando il lavoro dei centrocampisti Antoniol e Tomasi e all’estro dell’uomo
più atteso, Sandro Andreolla.
È la sua classe a tenere banco nei primi minuti. Al 5’ il numero 10
dei padroni di casa regala al match la giocata più bella con un dolcissimo
tocco di prima di sinistra da oltre 35 metri con Tonon troppo fuori dai pali.
Il pallonetto passa a centimetri dal palo.
L’Union tiene bene il campo e costruisce alcune occasioni importanti,
ma il muro degli ospiti è di spessore e quando la difesa non ci arriva ci pensa
un Tonon in giornata super. Con questi diventano 708 i minuti che l’estremo
della capolista non deve raccogliere la sfera in fondo alla sua rete nelle
partite esterne. Sono solo 4 i gol subiti dal Vittorio in tutto il campionato.
Dati che la dicono lunga sull’organizzazione in fase di non possesso della
truppa di Della Bella.
Al 29’ Andreolla pennella una punizione sulla testa di Sandro Tormen
che però si vede stoppare la conclusione da un eccelso intervento di Tonon.
Un minuto dopo si replica sul fronte opposto. Stessa dinamica,
cambiano i protagonisti. Calcia Scarabel e conclude Cervesato. De Carli si
supera ma è tutto inutile: fuorigioco.
L’Union preme ancora e al 37’ mette in piedi un’altra occasione.
Solagna trova Andreolla sulla sinistra. Il fantasista di casa mette a sedere
Dal Bianco e da ottima posizione a tu per tu con Tonon gli calcia addosso.
Si va al riposo sul pari con un Ripa più arrembante. Nei primi minuti
della ripresa la gara segue il copione della prima frazione anche se si nota
già una diminuzione di intensità nella manovra della squadra di Parteli.
Allora al 60’ è il Vittorio Veneto a passare. Cervesato va via a De
Checchi con un tunnel e mette in mezzo, Antoniol accorcia bene e riesce ad
intervenire, la palla però carambola al limite dove la raccoglie Marco Dassie
che di prima fredda De Carli con una grande conclusione sotto la traversa.
Scende l’entusiasmo della squadra di casa che non reagisce nonostante
il doppio cambio di Parteli che inserisce Tonus per Antoniol e Gidoni per
Tavernaro.
Al 74’ Andreolla, seppur in fuorigioco, si mangia un altro gol a tu
per tu con Tonon e il Vittorio raddoppia. Clamoroso l’errore di Rimoldi che sta
una vita a liberarsi della sfera al limite dell’area, Dassie gliela strappa e
conclude un comodo assist per Massimo De Martin che buca un incolpevole De
Carli.
È un gol che però non taglia le gambe alla squadra di casa che questa
volta prova a muoversi. Al 77’ Gidoni si libera al limite e di sinistra calcia
a pochi centimetri dal palo.
Al 86’ l’episodio che ferisce a morte l’Union. Andreolla mette sulla
testa di Tormen un cross al bacio. Il numero 9 di casa
indisturbato da dentro l’area piccola letteralmente colpisce Tonon che si salva
ancora. La gara si spegne e nel recupero in contropiede la capolista arrotonda.
Cervesato va via ancora a destra, sono tre rossoblu contro il portiere.
Appoggio laterale per Mazzon che taglia fuori il portiere e il neoentrato tocca
a porta vuota per il 0-3 finale.
UNION: De Carli, De Bon, Moletta, Nicoletta (18’ Rimoldi), De Checchi, Antoniol (63’ Gidoni), Solagna, Tomasi,
Tormen, Andreolla, Tavernaro (63’ Tonus).
Allenatore: Max Parteli.
VITTORIO: Tonon, Dal Bianco, Pizzol, D’arsiè (78’ Spader), Gaiotti,
Marson, Zanardo (87’ Mazzon), Cervesato, De Martin, Scarabel, Dassie.
Allenatore: S. Dalla Bella.
ARBITRO: Sig. Fusco di Brindisi.
ASSISTENTi: Sig. Zampese di Bassano e Sig. Faggian di Mestre.
RETI: 60’ Dassie, 75’ De Martin, 91’ Mazzon.
NOTE:
ammoniti: De Carli, Antoniol (U), Scarabel (V).
Spettatori: quasi 400.
PAGELLE
Union Ripa la Fenadora
DE CARLI 6. Non ha colpe sui tre gol dei vittoriesi. Viene chiamato in
causa solo un’altra volta dove tira fuori la parata della partita su Cervesato
anche se vanificata dalla posizione irregolare del numero 8 avversario.
DE BON 6. Quasi sempre nel punto giusto, dalla sua parte Zanardo non
banchetta anche se in fase di possesso non è una sicurezza.
MOLETTA 5,5. Non la miglior domenica per l’esterno basso di Parteli.
Cervesato fa il bello e cattivo tempo sulla sua fascia.
NICOLETTO SV. L’esperienza di questo classe ’79 viene a mancare dopo
soli 18’. Uno dei motivi principali del crollo dell’Union.
RIMOLDI 4,5. Purtroppo quando fai un errore così clamoroso come quello
sul raddoppio ospite si dimenticano anche le cose buone del sostituto di
Nicoletto. Ma perdere palla da ultimo uomo al limite dell’area con tutto il
tempo di fare una giocata utile è troppo in una partita di questa importanza.
DE CHECCHI 5,5. Non è sempre pulito negli interventi. Nell’occasione
del primo gol si fa passar via con un tunnel da Cervesato. Per vincere
l’Eccellenza non si deve sbagliare mai in questo tipo di partite.
ANTONIOL 6. Parte bene con coraggio e personalità. È lui che fa
partire la manovra da dietro degli arancio vestiti. Ci mette tutta la grinta ma
alla lunga cala e viene sostituito.
GIDONI 6. Si impegna l’ex Cavarzano impiegato sull’out di sinistra.
Costruisce un’occasione per accorciare lo svantaggio e poco altro.
SOLAGNA 6,5. Una variabile importante nelle soluzioni offensive di
Parteli. Esterno alto e nel finale seconda punta. Crea qualche grattacapo alla
difesa ospite ma può fare di più.
TOMASI 6,5. Un bel giocatore il classe ’90 ex Belluno. Centrocampista
completo e multidimensionale. Con il suo dinamismo trascina il Ripa nella
seconda parte del primo tempo, la migliore degli uomini di Parteli.
TORMEN 5. Lotta, corre ma non incide. Clamoroso l’errore all’86’ sul
colpo di testa che sicuramente avrebbe riaperto la sfida.
ANDREOLLA 6-. Voto
significativo perché il fatto che un giocatore di questa portata si aggiri
sulla sufficienza è ancor più grave di una giornata storta. Lui il faro ce l’ha
in tasca. All’inizio illumina la scena e il morbido pallonetto di prima da
oltre 35 metri dopo 5’ è un colpo di genialità autentica. Gioca di prima che è
una meraviglia, ma nei momenti clou sbaglia dei gol che da uno come lui ci si
aspetta. Ecco spiegato quel meno…
TAVERNARO 6. Ha personalità questo esterno sinistro classe ’93, a cui
si unisce la velocità e un ottimo tempismo nel tagliare alle spalle
dell’esterno basso avversario. Nel secondo tempo però è costretto a stare più
basso e la sua voglia si disperde.
Vittorio Veneto
TONON 8. È vero che il record di imbattibilità esterna è più che altro
merito della difesa, ma il Tonon visto al Comunale di Longarone è da Lega Pro.
DAL BIANCO 6,5. Sempre ben posizionato, sbaglia poco. Con un po’ più
di coraggio però era l’elemento che poteva essere più messo in difficoltà nella
perfetta difesa vittoriese.
PIZZOL 6,5. Impeccabile, non sbaglia mai il tempo
dell’intervento ad eccezione dell’errore, da dividere a metà con Gaiotti, nello
scalare nell’occasione del colpo di testa di Tormen nel finale.
D’ARSIE’ 6,5. Ordinato e, da bravo interno di
centrocampo, anche abile nel dare ampiezza quando la manovra si sviluppa sul
fronte di destra del Vittorio. È l’elemento che costringe Tavernaro ad
abbassarsi nella ripresa.
SPADER SV. Quindici minuti in tutto, recupero
compreso. Entra quando la festa è già quasi cominciata.
GAIOTTI 7. Parte con le gambe che tremano un po’
dalla tensione. All’inizio qualche disimpegno rivedibile, un mezzo errore nel
finale ma per il resto assieme all’altro centrale Marson è l’emblema della
solidità della squadra di Dalla Bella.
MARSON 7. Vedi sopra senza il mezzo errore nel
finale.
ZANARDO 6. È il meno appariscente nella fase di possesso palla degli
ospiti. Prezioso quando si abbassa per raddoppiare su Solagna.
MAZZON 6,5. Entra all’87’. Tempo per mettersi in evidenza in maniera
maggiore rispetto a Zanardo segnando il gol del 0-3 anche se deve solo soffiare
sul pallone.
CERVESATO 8. Spacca la partita in due. Quando accelera sulla destra
non ce ne per nessuno. Il primo e il terzo gol partono da lui.
DE MARTIN 7. Si muove poco ma quando lo fa gli riesce bene. Ha una
sola chance e la capitalizza: il numero 9 perfetto.
SCARABEL 6,5. Ha un buon piede ma non sempre lo mette in evidenza.
Prezioso nel dare equilibrio alla squadra lì davanti alla difesa.
DASSIE 7. Molto bravo a buttarsi nello spazio senza palla e a svolgere
con continuità il lavoro in fase di non possesso. Apre la partita con un destro
sacrosanto sotto la traversa.
LA TATTICA
4-4-2 per Max Parteli, 4-3-3 per Dalla Bella.
Quella di Parteli è una squadra ordinata e ornata dall’estro di Andreolla
che in fase di possesso spesso incrocia la posizione con gli esterni alti,
soprattutto con Solagna sulla destra mentre sul lato opposto Tavernaro taglia
verso il centro del campo con l’intenzione di lasciare spazio alla spinta di
Moletta che però è troppo timoroso.
Il n. 10 dell’Union si fa
sempre vedere quando la palla è tra i piedi dei centrocampisti in fase di
manovra mentre occupa il lato debole nelle ripartenze. In questa situazione
l’Union pecca nel non riuscire mai a servirlo.
Nel primo tempo l’Union controlla i tempi di gioco e tiene alto il
baricentro grazie alla posizione degli esterni che riescono a stare piuttosto
alti . Nella ripresa dopo il primo gol del Vittorio viene meno il ritmo imposto
dall’Union: un po’ per la condizione fisica forse, i centrali di centrocampo
non accorciano mai sugli attaccanti, ma anche grazie al lavoro degli interni di
centrocampo del Vittorio Veneto. Dassie sulla sinistra e soprattutto D’arsiè
sulla destra sovrappongono bene agli esterni d’attacco. Di conseguenza Solagna
e Tavernaro sono costretti ad abbassarsi e davanti Andreolla e Tormen rimangono
isolati.
Ma i tre punti il Vittorio Veneto se li conquista grazia ad una
grandissima solidità in fase di non possesso. I quattro di difesa non sbagliano
un colpo: bravi nell’uno contro uno, sufficientemente fisici e gli automatismi
di reparto funzionano alla grande. La linea a 4 di Dalla Bella non sbaglia mai
la lettura di palla coperta e scoperta, togliendo la profondità per gli scatti
di Tormen e i tagli degli esterni di Parteli. Solidità che però è anche frutto
del lavoro del centrocampo che non si scolla mai dalla linea difensiva
lasciando poco spazio ad Andreolla che non riesce mai a ricevere palla tra le
linee.
Poi la partita si spacca quando Cervesato sul fronte destro del
Vittorio decide di puntare l’uomo e andare sul fondo.
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