(di Mattia Capraro o, per Venetogol
di Mattia Tarzo!)
Navigando sui siti di calcio regionali si capisce quanto la
Nostra Provincia sia un ago in un pagliaio che non ha platea rispetto al
restante territorio Veneto. Poche squadre, poche idee, poche risorse, troppi
chilometri per raggiungere i campi e troppi giovani che avendo qualche presenza
in D credono di fare sfracelli in categoria inferiore. Quest’ultimo luogo
comune è anche trevigiano, padovano, veneziano, vicentino, quindi mal comune mezzo gaudio…
E allora
chissenefrega se ci sono troppe squadre in Seconda Categoria e se questa è a
detta di tutti come ultima piazza prima dello sfracello calcistico! Per vincere
si parte dalla Terza Categoria e si arriva alla serie A e le difficoltà sono le
medesime, o almeno credo. Chiaro che il compenso economico non fa schifo a
nessuno, ma credetemi che modi per guadagnare ce ne sono tanti, tipo il lavoro,
e per guadagnare stima, fiducia, amici, famiglia e rispetto, non c’è conio che
valga. Non è il mio un discorso moralista, sarei ipocrita del mio passato e
anche del mio presente, ma a Belluno i nodi stanno venendo al pettine. Si
ricicla il vecchio giocatore di Prima e Seconda Categoria piuttosto che il giovane
dal buon curriculum e dalla scarsa umiltà. Soldi per giocare in Prima
Categoria? Tempi piuttosto lunghi in attesa del miglior offerente? Piuttosto
rimango fermo che scendere di categoria? E poi le voci, sempre quelle, da bar,
da torneo, da banchetto: “Bravetto il bocia, ma non fa la differenza…”! Giusto
o sbagliato che sia ciò, in un contesto ove la valorizzazione dei giovani manca
da sempre, ecco però che i giovani di ieri, quelli che han preso i calci in
culo dai decani, quelli che la doccia la facevano fredda e quelli che si sono
ritrovati borse rovesce in spogliatoio e multe assurde da pagare sono ancora i
più ricercati…Esempi? Che ne dite di De Nadai in Alpago, Chittaro e Daouda alla Zt, Oppio
e Lira a Santa Giustina, Ivan Longo a San Giorgio, Enrico Serino a Limana,
Bozzolla a Castion. Sono solo alcuni dei primi nomi che passano per la testa,
ma di esempi ce ne sarebbero a centinaia. Gente di valore in campo, ma anche
e soprattutto fuori dal rettangolo! E poi la cruda realtà! Il Sedico e il San Giorgio fan la
fusione, con la frazione di Bolago a comandare uno dei comuni più vasti e una
società storica come è stata quella biancoceleste! Limana, Zt e Lentiai in 20
km mettono assieme tre squadre in un andirivieni di Prima e Seconda Categoria,
mentre alla Plavis quanto durerà la cuccagna del blasone inversamente
proporzionale ai risultati raggiunti nelle ultime stagioni? In Alpago le
risorse scarseggiano, almeno a quanto dicono le voci di corridoio, mentre a
Cavarzano la dimensione sembra tornare alle origini di un calcio prettamente
locale e, perché no, basato su ragazzi le cui piazze non sono mai state
altisonanti. Bortot dalla Fulgor Farra, passato per Ponte Nelle Alpi e Coi de
Pera è uno degli ingaggi in maglia giallorossa, assieme al sempre bravo Roberto
Andreotta anch’egli ex Coi De Pera, ma ora tornato buono alla causa….”Quando le
vache le scampade, i cancei toca serarli sempre i stesi!” Esempi ve ne sono a
bizzeffe e vien da chiedersi se le cose non potevano essere fatte dieci, quindici
anni orsono con i stessi, anzi sicuramente migliori risultati, alla faccia
delle categorie dilettantistiche scambiate per piazze da album Panini…Se ciò è
verità, può esserlo anche il contrario, quindi tutto opinabile, tutto
discutibile e tutto commentabile, ma le vicende provinciali e non solo stan
dando ragione al vecchio cuore, quello della tanta corsa, dei tanti campi
impolverati, delle tante birrelle a fine gara a discapito della patina, non
solo quella da spalmare sugli scarpini…
Nessun commento:
Posta un commento