di Gianluca Da Poian
Dall' Alpago alla serie A. Passando per Milano, Legnago, Chiavari e
ora, per questa nuova stagione, a Lanciano. Facile capire si chi si
parla; Filippo De Col, classe 1993, è stato per qualche settimana il
secondo bellunese nella massima serie assieme ad Alessandro Gazzi. Gli
si sono spalancate le porte dell' Hellas Verona, tornato in serie A dopo
una stagione trionfale. Le occasioni per giocare però non sarebbero
state molte per cui ecco la cessione prestito alla Virtus Lanciano;
serie B, brividi ad altaquota anche per uno abituato alle spettacolari
Dolomiti.
In questa intervista al giocatore alpagoto troverete aneddoti,
storie, sogni di questo giocatore che comunque mantiene una grande dose
d' umiltà e tanta voglia di migliorare per tornare il prossimo anno
nella massima serie. Buona lettura!
Ciao Filippo. Quest' estate hai preso parte al ritiro dell' Hellas Verona. Cosa si prova ad allenarsi e giocare con certi campioni?
"Ciao a tutti. Bè che dire, sono stati giorni fantastici. Ho avuto la
possiblità di confrontarmi e giocare con calciatori di alto livello ma
soprattutto persone fantastiche e umili nel fare il proprio lavoro. Poi
non vi dico neppure che emozione è stata giocare con Luca Toni che 7
anni fa vedevo in televisione vincere il Mondiale a Berlino...PAZZESCO!"
Sicuramente però trovare spazio in serie A a questa giovane età
sarebbe stato difficile. Eccoti dunque a fare esperienza per un anno a
Lanciano, pronto per una nuova avventura in serie B. Cosa ti aspetti da questo stagione?
"Sinceramente non mi aspetto nulla di particolare; cerco
semplicemente di lavorare al massimo per ripagare sul campo la fiducia
del direttore sportivo e del mister Marco Baroni che lo scorso anno
allenava la Juve primavera. Qui ho trovato un gruppo ottimo, con bravi
ragazzi che mi hanno accolto in maniera splendida. Inoltre la città è
molto bella; che dire quindi, i presupposto per fare bene e per centrare
la salvezza ci sono tutti."
In una squadra di serie A non ci si arriva però se non si fanno
sacrifici anche importanti. Guardando la tua carriera già così ricca
cosa ti viene in mente?
"Certamente la sveglia alle 6 del mattino per andare a scuola, il
panino al volo per pranzo e la corsa a Montebelluna per gli allenamenti
con il treno, allenamento e poi un' altra ora per il ritorno alle 8 di
sera e poi a studiare! Sacrifici però che non mi pesavano per niente
visto che ero molto giovane e poi perchè Montebelluna era ed è ancora
uno dei settori giovanili più importanti d' Italia. A 13 anni poi mi
sono trasferito a Milano, per iniziare l' esperienza con il Milan. Un'
esperienza unica e indimenticabile, quattro stagioni con allenatori del
calibro di Evani, Fiorin, Nunziata e Stroppa e compagni di squadra
fantastici con i quali ho vissuto giorno per giorno questa avventura.
Poi ho inziato a giocare con i grandi a Legnago, in serie D. La mia
fortuna è stata trovare una società sana e seria e un allenatore come
Andrea Orecchia che con i giovani ci sapeva fare e che ci ha portato al
terzo posto in classifica.
A quel punto è arrivata la chiamata della Virtus Entella di Chiavari; una squadra con un presidente ambizioso e una struttura sana
e organizzata nei minimi dettagli. Anche qui la mia fortuna è stata
quella di trovare un mister come Luca Prina che mi ha permesso di
crescere sotto tutti i punti di vista e non posso fare altro che
ringraziarlo, così come ringrazio i dirigenti Matteo Superbi e Matteo
Matteazzi. Abbiamo cullato il sogno della serie B fino ai play-off, dove
ci siamo arresi al Lecce. E poi la chiamata più bella, quella dalla
serie A."
Eccoci alla fine dell' intervista Filippo. Nel ringraziarti per la tua disponibilità ti chiediamo se vuoi salutare qualcuno in particolare.
"Vi ringrazio dell' intervista e saluto i
lettori del Calciobellunese e tutti i miei amici. Un abbraccio a tutti! ""
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